giovedì 19 giugno 2008

Tradizione e Anticonformismo: Destra e Sinistra


“La vita è un dono” “La vita è bella” “La vita vale la pena di essere vissuta” “La vita è un passaggio” “La vita è un soffio””La vita è difficile”. Di banalità sulla vita se ne sentono tante, e, mentre alle volte siamo noi i primi a pensarle, la vita passa davvero. Senza capire di che parliamo (perché di fatto questa vita non la capiamo), facciamo a botte con la vita, quella degli individui che incontriamo sulla nostra strada, innanzitutto i nostri familiari, le persone che si innamorano di noi, e quelle di cui ci innamoriamo, ci scegliamo i personaggi pubblici nostri preferiti e ne mettiamo alla gogna altri, cerchiamo un sistema di valori e se quello che abbiamo ricevuto in eredità dalla famiglia , dalla scuola, dalla società civile non ci piace, ce ne costruiamo uno tutto per noi. A volte in questo puzzle che si incastra solo nella nostra testa strana e trova una spiegazione solo nella storia della nostra vita, diamo dei nomi alle cose, ma in realtà queste cose ne dovrebbero portare altri. E dopo aver messo dei nomi “sbagliati” alle cose che abbiamo scelto e assunto come valori, cominciamo a giudicare gli altri, non capendo nulla di loro, processando i loro – di valori. Con i nostri valori che hanno il nome sbagliato.

In tutto questo grazioso (ma anche un po’patetico) bailamme ogni persona (se non ha la disgrazia di soccombere giovane per qualche tragico motivo, non grattetevi) nella sua vita, cerca una sua identità. A volte capita anche che non si renda esattamente conto di cercarla. Comunque da una parte ci sono le “idee” (Platone su questo argomento fu maestro) dall’altra c’è la vita, ci sono i vestiti, c’è la propria stanza, la musica che si ascolta, le persone che frequentiamo o che non frequentiamo, e che incominciamo a vedere come un esempio e ancora di più (per i più carenti di carattere) da imitare. Se non ci fosse tutto ciò, non ci sarebbe la vita. Se non ci fosse neanche la vita, non ci sarebbe tutto ciò. Allora mi dico, chi sono? Ho già una mia personalità? Ho già un’identità? Ho già dei gusti? Ho già un carattere? Per ogni persona potremmo rispondere a queste singole domande e per ogni ingrediente potremmo installare un misuratore, magari, se preferiamo, un diagramma. PERSONALITA’. CARATTERE. IDENTITA’. Tre aspetti che potrebbero significare in fondo la stessa cosa, ma ….. Non siamo tutti uguali! Chi ne ha di più, chi ne ha … di meno! Alcuni esseri hanno veramente poco di tutto , però il bello è che se ne rendono un po' conto e … bleffano! Diventano esibizionisti, aggressivi. Quante persone aggressive sono in realtà tenere e deboli. Certo, ci si dice, perché mi devo far sbranare da questo, so che è un debole, un fragile, ma perché mi devo far fare a pezzettini, e mentre lo compatisco lui me se magna? Ma mi sto allontanando dal problema. Ognuno di noi è quello che è, ma perché è così? Per questo stesso motivo, e posso mettere la mia mano come una Muzia Scevola, ognuno ha delle idee politiche. Non c’è una grande differenza tra chi la pensa in un modo e l’altro che la pensa all’opposto, sulla bilancia diciamo “della vita”. Dentro ogni persona, quell’idea è il massimo. Ognuno pensa che la sua visione della vita sia la migliore. E questo va comunque bene, sia che si abbracci una filosofia di vita benevola e benevolente, pacifica, altruista, sia che si abbia dentro di sé l’inferno e si demonizzi la realtà in qualche maniera eticamente intollerabile. Tutte queste sono idee. Ognuno ha la sua. Se ci mettiamo nella posizione di dare cittadinanza (con eguale dignità) a tutte le idee, evitiamo che qualcuno parta per la tangente e trasformi la sua idea in un assassinio. Anche tra amici o persone che dicono di rispettarsi c’è in fondo il desiderio di annullare chi la pensa diversamente da noi. Ad esempio una delle peggiori illusioni dei nostri tempi è che chi è di sinistra debba essere più vicino agli oppressi e a i sofferenti. Vicino a questa metterei un’idea ancora peggiore: chi è di sinistra è anticonformista; chi è anticonformista è… di sinistra. E così al contrario, senza fare torto a nessuno, chi è di destra è solo di destra e non è nient’altro, cioè, non è umano, non è ragionevole, non è benevolo, non è generoso, non è dialettico, non è democratico, non è buono, non è socievole, e soprattutto non può essere anticonformista! La tradizione è il suo nerbo e anche, però, il suo limite. Allora, diciamo questo; se seguire la tradizione (ma quale?) è di destra e essere “contro” la tradizione è di sinistra, perché le persone che si dicono di sinistra alla fin fine seguono una certa loro tradizione? se non addirittura la vera tradizione, quella dei valori “tradizionali”, etici, religiosi! E dicamola tutta; ci si sposa, come tutti gli altri; si mandano i figli alle scuole private, si ricoprono dei ruoli di responsabilità nelle aziende senza timore di essere più persecutori e selettivi di un qualsiasi altro becero e negriero, si fa mobbing come se non di più di un qualsiasi povero diavolo che dichiara di votare An/PDL, si abbracciano i peggiori comportamenti gerarchici e elitari. Insomma se andiamo a scavare nella vita di ognuno troveremo dei veri orrori; non parliamo di come si è a letto. In quel posto, di destra e/o di sinistra, bah, non ci si capisce proprio più niente.

12 commenti:

Unknown ha detto...

Cio' che hai scritto e' vero, e' giusto....ma fino ad un certo punto..ovvero non per forza nella vita bisogna essere o lupi o pecore..anche se e' molto molto molto difficile rimanere in zona neutra...non importa che sia di destra, sinistra, centro..pian piano si perdono(gia' li abbiamo persi) i veri valori..ormai la politica la definirei un falso d'autore, per alcuni versi era molto piu' "vera" quella di un tempo...
Cmq complimenti per l'utile blog...mi fa riflettere molto cio' che scrivi, lo condivido!Continua cosi'!
Alessandro

Anonimo ha detto...

Grazie Margot per aver aperto questo spazio

E’ proprio vero … la vita è un dono. Anzi direi molti doni, perché siamo qui da molte vite e in ognuna facciamo una parte del cammino della nostra evoluzione.

Ad accompagnarci per le strade che percorriamo abbiamo la nostra coscienza che come un registratore raccoglie le esperienze che facciamo e racchiude in se la verità.

E’ imparando a dialogare con la nostra coscienza che riusciamo a capire quale è la direzione da prendere e quasi sempre è la strada più in salita, la più difficile.

Perciò cosa importa se destra, sinistra, tradizione, anticonformismo, lupo o agnello:
queste sono solo le sfaccettature di una stessa realtà che ci appartiene.

Quello che non dobbiamo perdere di vista è l’evoluzione di tutto il nostro essere che è spirito e materia.

Il tuo blog è un utile strumento di confronto e la scelta delle pecore variopinte la trovo bellissima!

Brava!

margot ha detto...

Ad Alessandro:

Ovviamente non sostengo la tesi di rimanere in zona neutra, una scelta bisgona farla, anche se sbagliata. Quello che intendevo dire, al di là del fatto che sono sicura che ci siano idee più giuste e meno giuste, è che ogni persona pensa che le sue siano quelle giuste; che la mente in questo senso è al servizio della vita e della storia e di ogni persona. Inoltre intendevo sfatare dei luoghi comuni e dire che anche chi professa delle idee a suo avviso avanzate magari nella vita di tutti i giorni è veramente vergognoso.

A Francesca Romana

Il tuo intervento è prezioso e apre un argomento a cui intendo dare nel tempo largo spazio, ossia andare ad esplorare quel mondo misterioso che vive dentro di noi e che ci mette tanto paura andare a vedere.

Anonimo ha detto...

ma che triste sto blog
ma che significa? divertiti e goditi la vita inviece di fare la filosofa all'amatriciana.
Robby

Anonimo ha detto...

posso capire le pecore di diverso colore ma perchè le pecore e non i leoni i lupi etc... ? per farti questa domanda arrivi a capire che non ho capito niente ? Quanto hai scritto è molto intenso ma alla fine non è troppo lungo ? Comunque l'argomento a me piace anche se c'è il rischio che non è si è nè di destra nè di sinistra .... è questo che vuoi ? Sicuramente ci sono tante dx e tante sx.

ciao

margot ha detto...

Grazie del tuo consiglio, Robby, fino ad ora mi sono divertita assai e non mi sono risparmiata nulla, a parte le pere, per pincipio non mi preoccupo di sembrare noiosa quando qualcuno si annoia. Problemi suoi. Il blog è solo all'inizio e questo l'ho detto anche. Non intendo fare della filosofia, tantomeno "all'amatriciana", ma riflettere e far riflettere(e discutere) su certi argomenti, cosa che infatti, evidentemente, non riesce con tutti. Cari saluti.

kurtigghiu ha detto...

Complimenti! Ho letto tutto con piacere!
Io no ho mai sentito l’esigenza di appartenere ad un pensiero con le sue regole di comportamento ecc ecc ,. Ho sempre cercato di evitare i condizionamenti sociali, non per spirito anticonformista ecc ecc, semplicemente perché, essendo curioso, mi sono sempre posto mille domande ed ho sempre cercato di vedere oltre l’aspetto superficiale delle cose. Poi è chiaro che il nostro pensiero è sempre il frutto di un miliardo di cose, dalla famiglia alle proprie esperienze ecc ecc
Sembra una cazzata ovvia ma spesso non è così.
Io penso che mantenere un’ atteggiamento leggero nei confronti della vita non significa necessariamente essere superficiali …e viceversa.
Il tuo post sarà anche lungo ma alcuni spunti di riflessioni li ha dati.
Continua così

margot ha detto...

Kurtigghiu
Ti ringrazio tanto del tuo commento incoraggiante (non mi capita spesso, quasi sempre vengo scoraggiata). Forse posso sembrare una che si fa sempre mille ragionamenti, invece nella realtà sono una diretta che non ama chi si fa troppe elucubrazioni mentali. Però è difficile parlare delle cose e delle volte le parole sono troppo limitate, per cui va a finire che se ne usano molte, troppe....

Anonimo ha detto...

Il Padrone dice: se fai questo non fai altro. Fai altro perchè il padrone si arrabbia.
Grump!

margot ha detto...

grazie mille, padrone, per avermi ricordato che ho altro da fare; ma in fondo un post al mese non è molto, no? Me lo concedi? Grazie. Così farò sì altro, ma lo farò ancora meglio! Intanto Margot ha perle di saggezza da regalare ... Scherzo naturalmente... Ma suvvia, perché non ci dici Chi Sei?

Anonimo ha detto...

Mi voglio ripromettere di affrontare (magari in diverse "puntate"), gli argomenti proposti nel blog, dato che offrono degli spunti interessanti…
Nello svolgersi della vita di ognuno, ci sono questioni che possono (devono !?) cambiare priorità, per effetto di cause anche le più diverse... Adesso, dopo aver raggiunto un certo equilibrio (!?), vorrei provare a rimettere in circolo le mie elucubrazioni depurate da eccessivi ingorghi mentali.
Quando si raggiunge un punto fermo, come lo è un amore cercato e trovato, si può guardare con più leggerezza a ciò che ci ha avviluppato e tenuto distanti dalla vita vissuta.
Poter osservare le cose con un po’ di disincanto, permette di avere un punto di vista più al di sopra delle parti, che vuol dire tutt’altro che disimpegno: si può vedere meglio !
A questo punto lascio riflettere sull’opportunità di considerare zona grigia questo stato… Siamo di fronte ad una spirale: chi è libero da vincoli e attinge al meglio da più fonti, è considerato un opportunista, un ignavo, da chi ha fatto una scelta di parte, quale essa sia (politica, religiosa, ecc.), cosa per la quale è visto, dall’altro, limitato…ed entrambi dicono dell’altro che <<…ha fatto la scelta più facile !?>>.
Provo a porre la discussione come se fosse un gioco con le carte: il gioco consiste nell’andarle a girare una alla volta per vedere quello che c’è dietro… la condizione è che su ogni carta ci deve essere un’immagine, un’istantanea non adulterata da alcuna considerazione, ma evidente ed incontestabile per tutti.
Proviamo a girarne una…
Destra e sinistra: ci vuole molta, molta energia mentale, per valutare gli aspetti di ogni parte o fazione, e ricavarne una sintesi personalizzata che dia lo spunto per un’ulteriore approfondimento; d’altra parte, un’analisi è resa più facile da una dottrina che indica già una strada (ma ne preclude altre…). Ma queste sono pur sempre delle considerazioni…!
E allora, tralasciando gli stereotipi del sinistroide=anticonformista e del destroide=reazionario, le prime immagini che vedo focalizzarsi sono quelle dei diritti civili, di quelle cose che oggi, per noi tutti, sono normali, perché già acquisite, ma per la cui conquista, nel passato, tanti hanno combattuto anche a costo della vita… Soprattutto alle origini, i movimenti a loro sostegno hanno avuto, innegabilmente, come comune denominatore, un bacino d’utenza, un terreno di coltura riconducibili prevalentemente ad una specifica parte politica.
Mi vengono in mente le bandiere rosse nelle imponenti manifestazioni degli operai delle fabbriche degli anni ’70, ma anche dei contadini siciliani nell’eccidio di Portella della Ginestra del ’47; le manifestazioni per i diritti delle donne, per il divorzio e l’aborto nel recente passato e quelle, più recenti, per gli omosessuali, i conviventi, la fecondazione assistita, l’ambiente, i lavoratori precari, quelle coloratissime dei no-global contro gli indirizzi economici dominanti, trovano origine inequivocabilmente in ambienti di sinistra.
In questo senso si può parlare di una tradizione, intesa come complesso delle consuetudini trasmesso nel tempo.
Altro discorso sono i partiti che poi strumentalizzano questi movimenti spontanei, cercando di impossessarsi dell’iniziativa …
Ora, se tematiche così importanti (su cui, poi, le opinioni possono anche divergere) vengono dalla stessa fonte, ci sarà un motivo: è un fermento continuo che ha sì un’origine condivisa, ma è come una pianta da cui germogliano di continuo nuovi rami. E’ uno spirito che non esita a fuoriuscire dalla struttura portante (i partiti), se questa resta ferma, impermeabile alle nuove esigenze; accade spesso che essi (i partiti) vengano contestati e scavalcati dai movimenti stessi.
Così, paradossalmente, si può essere “di sinistra” anche senza votare un partito di sinistra, o non votando proprio. E questa diaspora è spesso causa della mancata unità necessaria per un governo nazionale.

Ammesso e non concesso di essere riuscito a presentare delle immagini come preventivato, aggiungo a margine delle considerazioni.
Non c’è UNA tradizione, ma diverse che possono intersecarsi ed essere perseguite senza contraddizione alcuna: ogni famiglia ne ha di proprie, ogni comitiva di amici, ogni comunità ne ha …
Ma davvero vogliamo credere che “quello di sinistra” non si dovrebbe sposare, ma solo convivere, dovrebbe restare cieco alle migliori condizioni per i figli, dovrebbe rinunciare alla carriera ed agli oneri ed onori che questa comporta, dovrebbe rinunciare ad avere una bella casa, una bella automobile ? Se fosse coerente, dovrebbe piuttosto andare a ritirarsi sul cocuzzolo di una montagna !?
Per molti è un facile alibi, ma non sarà che per sopravvivere, l’utopia debba necessariamente essere riposta ? Non appare patetico chi si ostina ad avversare la realtà delle cose, in nome di una giustizia sociale che viene sempre meno ? E quanto è difficile restare nei binari della correttezza senza, per questo, essere travolti da un sistema (quello economico) che ormai detta le condizioni alla politica, destra o sinistra di governo che sia ? Le quali, alternativamente, danno poi un contentino ai propri elettori regalando qualche concessione alle proprie tradizioni.

A questo proposito, tornando al nostro gioco, vorrei(davvero)che mi fossero fatte conoscere le carte che illustrano le tradizioni della destra che non siano quelle stereotipate.

Una professione di fede, quale che sia, in quanto vantata, è frutto dell’habitat in cui si vive; la si può perpetuare oppure, per reazione, avversare, ma, entrambi i casi, non sono frutto di analisi incondizionate come dovrebbero: ecco allora il manager senza scrupoli che però ha sempre votato a sinistra, e il camerata che si relaziona quasi come un figlio dei fiori !!??

In questo senso, ritengo sia un’arricchimento riuscire a distaccarsi da una fazione (acquisendo uno spirito più aperto anche alle istanze delle altre), piuttosto che passare da una all’altra…

Propongo questa visualizzazione: accanto alla zona bianca, a quella nera e a quella grigia (quelli del partito della pagnotta !?), ce n'è una multicolore...

margot ha detto...

Karalis, ti avevo risposto sul post successivo. Cari saluti.