venerdì 7 novembre 2008

Grandezza e Fascino Di Nani


PERCHE’ I NANI

Ho pensato di parlare dei nani forse attratta dall’essenziale mistero della natura: se la natura parli di più con la bellezza e l’armonia, o se invece all’opposto, se così si può dire, parli di più con la disarmonia, la deformità e la diversità. Questo ultimo concetto, la “diversità”, spesso non coincide con quello di bruttezza e rappresenta spesso soltanto un discostarsi dell'essenza spirituale o fisica della persona da una cosiddetta “norma”; questa è poi anch’essa tutta da definire e da verificare. E’ infatti difficilissimo stabilire i confini di cosa sia veramente normale; se ne può avere un’idea, si può fare un elenco di caratteristiche di massima, ma non si potrà mai codificare un decalogo senza sembrare almeno un po’ ridicoli e giustamente esporsi a ogni tipo di meritata critica, specialmente di questi tempi… Il giudizio sulla normalità è quindi il più delle volte basato soltanto sulle impressioni, come se la normalità fosse realmente solo un salvagente per rassicurare alcune categorie di persone che hanno in comune di ripetere più spesso un comportamento “normale” piuttosto che uno “anormale”. In più c’è da dire che anche tra “diversi” si instaurano una serie di decaloghi e comportamenti che hanno qualcosa di tremendamente convenzionale; così, di contro, tra i cosiddetti normali, se andiamo a vedere bene (e la cronaca ne è piena), stranezze e pazzie non si misurano più, spesso più pericolose proprio perché fino a quel momento nascoste. Il mio ideale è quindi, per inciso e a prescindere da come si è e quanto ci si possa definire normali o anormali, tendere alla sobrietà, alla misura, all’equilibrio e all’armonia, e così via.


PERCHE’ SI E’ NANI

Ma torniamo ai nani, ho scelto di parlare di loro, perché tra i cosiddetti “scherzi” della natura sono uno dei più curiosi. Certo al cosiddetto circo-museo di Phineas Tylor Barnum ne avremmo potuto trovare per tutti i gusti, oltre naturalmente al nano Tom Thumb, alla schiava 161enne di Barnum Joyce Heth e all’elefante Jumbo, individui con un gemello siamese rimasto attaccato e mai nato, giganti, donne barbute e varie altre figure acondroplasiche, tutte esibite per fare spettacolo e divertire il pubblico; senz’altro, come mi è capitato di sapere per conoscenza diretta, mettere al mondo un figlio nano non è invece e senz’altro un evento che metta granché di buon umore. E di fronte a un fatto del genere ci si chiede, perché proprio a me, perché? Si nasce nani per vari motivi ma curiosamente si nasce nani “armonici” (il nanismo ipofisario e il nanismo di Laron) o “disarmonici” (i nanismi causati da ipotiroidismo o da acondroplasia o dalla sindrome di Turner); già questa ripartizione dà una strana idea di come la natura giochi con la deformità creando al suo interno delle creature “proporzionate” o “sproporzionate”. I nani “armonici” infatti rimangono coerenti nelle dimensioni, quelli “disarmonici” hanno invece gli arti sproporzionati rispetto al busto. Il nanismo armonico può sussistere per causa di tre sindromi: 1) nanismo ipofisario detto anche ipopituitarismo, una disfunzione ormonale dell’ipofisi per cui risulta quasi assente l’ormone della crescita; 2) il nanismo di Laron, piuttosto infrequente, ma che ha degli effetti molto simili all’ipopituitarismo, se non fosse che dipende da una specifica carenza ereditata con meccanismo autosomico recessivo dell’ormone proteico “somatomedina” prodotto dal fegato; 3) la bassa costituzione ereditaria. Il nanismo disarmonico ha tre modalità: 1) acondroplasia, disordine genetico autosomico dominante, che provoca una crescita ridotta degli arti rispetto al resto del corpo; 2) nanismo primordiale, piuttosto raro e il più grave tra le forme di nanismo, circa 100 casi in tutto il mondo, l’organismo risulta già sottodimensionato dal concepimento, non ne è nota l’origine e non esistono cure, inclusa la somministrazione di somatropina (ormone della crescita) dato che non dipende dal malfunzionamento delle ghiandole che la producono; 3) sindrome di Turner, che dipende da vari tipi di alterazioni cromosomiche, in primo luogo dovute all’irregolare accoppiamento dei cromosomi durante la meiosi.

NANI NEI SECOLI


Facendo un breve passaggio dalle antiche civiltà fino ad oggi è interessante vedere quale differente ruolo e significato venga attribuito nelle varie società ai nani, posto che si nota che più è alto il livello di civiltà e maggiore risulta la considerazione delle loro attitudini, passando da ruoli di dignitari delle corti a consiglieri dei sovrani in società più evolute, oppure dal versante opposto, buffoni, o addirittura esseri malvisti e malefici. Nani, ad esempio, sono rappresentati come simbolo della fecondità in alcune raffigurazioni della fecondità femminile dell’età Paleolitica (valle del Danubio). Nell’antico Egitto il nano Seneb era sacerdote e dignitario alla corte dei faraoni Cheope e Gedefra, e sovraintendente dei nani di corte, anch’essi applicati in varie attività artigianali e specialistiche; numerose le raffigurazioni di nani nelle tombe egizie e dello stesso Seneb in un gruppo scultoreo di famiglia, i nani in Egitto erano protetti dal dio Bes, protettore della casa e della famiglia, con sembianze tra scimmia e nano, e considerati emanazione delle divinità Ra e Horus, connessi al culto solare per il loro aspetto giovanile e quindi ben considerati anche dal popolo. Nano era anche il dio Ptah, con pancia e gambe storte e associato alle divinità fenicie Pataicoi e al dio Efesto, nume tutelare della morte e protettore dei nani orafi in Nubia, regione assai ricca di giacimenti auriferi. I nani infatti, in virtù della loro conformazione minuta, erano in questa regione apprezzati orafi, cesellatori, intagliatori, smaltatori, ecc.

Anche nell’antica Grecia i nani hanno un ruolo positivo, collocati nei culti dionisiaci, i “demoni kourotropici” erano protettori dei bambini dispensatori di fertilità. Nel complesso però la civiltà ellenica, manifesta verso le deformità un maggiore disagio, essendo orientata all’esaltazione ed al culto dell’armonia, bellezza e perfezione fisica. La concezione platonica e la stessa medicina ippocratica tendevano infatti a una società di individui perfetti e la deformità doveva essere relegata lontano dagli occhi del mondo. A Roma invece, mentre nell’età regia e repubblicana le deformità venivano bandite ed eliminate, nell’epoca imperiale i nani furono oggetto di rinnovate attenzioni, ammessi a ruoli importanti a fianco degli imperatori, (in particolare Tiberio e Domiziano) come consiglieri e accompagnatori; frequentemente rappresentati negli affreschi domestici , coinvolti in più amene manifestazioni pubbliche in cui si esibivano lottando tra loro, o contro donne o in buffe e grottesche simulazioni di caccia (Venationes) ; ma anche diffusissimo era l’uso delle matrone di usare i nani come accompagnatori o buffoni; addirittura, attraverso un procedimento crudele, in taluni casi si chiudevano in casse i bambini per accrescerne artificialmente le deformità ed aumentare il valore sul mercato (glottoxoma). Con la decadenza dell’impero venne meno questa familiarità, ma questa crescente avversione confluì nella nascente etica cristiana: il rapporto con le deformità ebbe tutt’altra lettura, visto come una delle espressioni, anche se negativa, del divino e della grandezza del Signore. L’anormale si identificò con il “senza legge”(da “anomalos” a”animos”) e gli “anormali” esclusi dal valore sociale, oggetto di carità e assistenza ma anche sofferenti in quanto malati, e peccatori con le loro colpe da espiare.


Nani erano accomunati alle meretrici, ai malati di mente, ai malviventi, ebrei ecc. ecc. Intanto si dedicavano principalmente al mestiere di artisti ambulanti come buffoni nani, usando la loro vis comica proprio attraverso la deformità (come anche i buffoni gobbi); come si trattasse di una forma di arte illecita colpevole di diffondere la cultura profana, i buffoni nani erano perseguiti per legge. Queste vicende portarono man mano a marcare la differenza tra buffoni di strada (comici clandestini) e giullari di corte (regolari). Con il Rinascimento, i nani vengono di nuovo e di più ammessi al prestigio delle corti, considerata la loro fine intelligenza, richiesti come consiglieri e confidenti, così nelle corti delle città italiane, come presso i sovrani spagnoli, polacchi e per altri due-tre secoli. Nella cultura tedesca c’è invece da dire che il nano ha una raffigurazione appunto più teutonica, più aggressiva e , in qualche modo, arcana.


NANI NEL MONDO FANTASY

Nel mondo della letteratura fantasy, che trasfigura le attitudini negative dell’uomo e le fa apparire come qualità, i nani sono considerati una razza a parte, un popolo di guerrieri, schivi, malinconici, severi, burberi e irascibili, d’altro canto avidi e sospettosi. Indossano armature e combattono con le armi che loro stessi hanno fabbricato. Il loro aspetto è curato e rude allo stesso tempo; muscolosi e barbuti, così gli uomini come le donne nane. Il riferimento è alle immagini dei Vichinghi ovviamente “in miniatura”. Nano dal greco “Nanus”, People per gli irlandesi, Korrigez per i bretoni, Lutin per i francesi. Jung li identifica come “guardiani dell’inconscio”. Leali come

compagni di battaglie ma anche temibili come nemici. La letteratura fantasy, e in primis Tolkien, e una certa scuola di g.d.r. (giochi di ruolo) danno un posto di rilievo ai nani, a volte associandoli o perfino confondendoli con gli elfi; i temi sono fedelmente attinti dalla letteratura mitologica nordica e in particolare scandinava, dal mara svedese e/o dal folklore celtico. Elfi e nani nascono dalle carni del gigante Ymir, ucciso da Odino, Vè e Vili; dalle ferite del gigante fuoriuscì una tale marea di sangue da annegare i giganti “Thurse” dei ghiacci che erano troppo anziani per nuotare; sopravvisse un solo gigante, Bergelmir, che garantì la prosecuzione della stirpe e una nuova generazione di giganti. Il cadavere del gigante ucciso fu gettato nell’abisso dell’oblio, e i resti furono oggetto di uno scientifico quanto fantasioso riciclaggio (la carne diventò concime, capelli, barba e sopracciglia divennero foreste e boschi e opere difensive contro i nuovi giganti, il sangue fu convogliato verso fiumi e torrenti); ma dopo un po’ dai resti brulicavano popoli di

vermi; a quel punto Odino e gli altri dei decisero di attribuire loro forme umane, volto, voce, forza fisica, doti, particolarità e capacità magiche e divine. In questo generarsi creativo si disegnarono creature più positive, gli elfi bianchi, elfi della luce, i Ljossalfar, gli elfi neri, , gli Svaltarfar, e i più misteriosi Dokkalfar, gli elfi oscuri. L’apparente riferimento alle forze positive e negative, nell’insieme è smentito dall’intercambiabilità di queste funzioni nell’uno o nell’altro gruppo di elfi-nani. Tutti infatti hanno la stessa potenzialità di apportare benessere ma anche di suscitare pazzia o malattia. Questo aspetto fa riflettere: nella loro storia e nelle loro vicende i nani hanno manifestato sia una natura benevola e propiziatoria, sia l’emanazione di qualcosa di malevolo. Questa doppia natura non è, a mio avviso una prerogativa dei nani, ma di tutti gli esseri viventi. Così anche l’immagine dei nani che ci è stata tramandata è sicuramente più opera degli occhi di chi li vedeva piuttosto che di loro stessi.

Per quanto riguarda i “Nani del Caos” ve li lascio e ve li andate a cercare.




NANI NEL CINEMA


In questa prospettiva è interessante, per chiudere questo post, una bella carrellata dei film che hanno, in primo o secondo piano, una presenza di nani. In tutti questi film, se pensiamo, sono passati centinaia di attori nani, il cui requisito non è mai potuto essere esattamente quello di essere dei bravi attori bensì di partecipare principalmente in virtù della loro caratteristica. Ne ho visti diversi di questi film e man mano mi sono sempre più innamorata dell’argomento. Anche qui, si passa dall’esaltazione della bontà e solidarietà tra deformi in Freaks

(1932) alla perversa e incontrollata irrazionalità malefica e smodata di Herzog in “Anche i Nani Hanno Cominciato Da piccoli”, dalla commovente

virtù in “Frankie delle Stelle” alla orribile rappresentazione di un nano (ma forse era solo basso) ne “L’Imbalsamatore” un po’ viscido, corrotto, possessivo e subdolo, che "giustamente" deve essere sopraffatto dalla “normalità” trionfante e purificatrice. E così via passando per una bella serie di porno ad esaltare le notorie doti falliche e sessuali dei nani, ai gialli e thriller dario argento, agli horror, al genere mostro, alle commedie, ai comici e ironici. I nani, attraverso generi tanto lontani tra loro, hanno sempre un ruolo ben definito.

In appendice riporto un accurato riepilogo dei film che sono riuscita ad assemblare e non tutti mi è stato possibile vedere (grazie anche al forum di "Cinema Bis", risultato prezioso per la mia ricerca).


UN COMMENTO, INFINE

Come sostiene il Protagonista de “In Bruges”, secondo lui i nani avrebbero una reiterata tendenza al suicidio; Herve' Villechaize, l’attore di “Fantasy Island” lo ha fatto. Degli altri non sappiamo, ma senz’altro purtroppo la speranza di vita non può essere eccessiva. Da un altro lato non possiamo dimenticare il tentativo di Claudio Aprile, nano circense, che fu ingaggiato, senza successo, per salvare una vita; per Alfredino Rampi, caduto in uno strettissimo pozzo artesiano. Era il 1981.

Penoso sembra invece il frequente utilizzo da certi personaggi “progressisti” della parola nano o del rafforzativo “psico-nano” per etichettare dispregiativamente l’odiato leader della destra governativa. Certo questo utilizzare una condizione (senza cadere nel pietismo) di un genere di individui, la dice lunga sul livello di certa pseudo opinione politica.

Per concludere, doverosamente cito le rime di un grande autore, che non amo ma che stimo, e che sull’argomento ha dipinto un quadro irripetibile.

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
o la curiosità di una ragazza irriverente che si avvicina solo per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti
della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente. Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti, è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti; la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano è una carogna di sicuro perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del cu...
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore che preparai gli esami. diventai procuratore per imboccar la strada che dalle panche d’una cattedrale porta alla sacrestia quindi alla cattedra d’un tribunale,
giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male. E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva Vostro Onore, e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio non conoscendo affatto la statura di Dio.


FILM CON NANI


2019 Dopo La Caduta Di New York

Anche I Nani Hanno Cominciato Da Piccoli

Babbo Bastardo

Baby Sitter (Il Nano Erotico)

Balsamus - L'uomo Di Satana

Bianca Neve Sotto I Nani

Cobra Verde

Così Nano Così Perverso

Don't Look Now - A Venezia Un Dicembre Rosso Shocking

El Topo

Festa Col Nano

Frankie Delle Stelle

Freaks

Guerre Stellari

Il Signore Degli Anelli

In Bruges - La Coscienza Dell'assassino

Funeral Party

Phenomena

Il Tamburo Di Latta

La Vera Storia Di Mork E Mindy

Io, Me & Irene

L’imbalsamatore

La Montagna Sacra

La Nave Dei Folli

Le Avventure Erotix Di Cappuccetto Rosso

Lo Zio Di Brooklyn

Malamore

Non Ho Sonno

Quel Nano Infame

Quella Villa In Fondo Al Parco - Ratman

Sharon's Baby

Terror! Il Castello Delle Donne Maledette

The Minis ... Nani A Canestro

White & Seven Dwarfs

Willow

Zombi Horror-Le Notti Del Terrore

Le schede dei film si possono richiedere a: margotm7@gmail.com